Domande pervenute da soci come previsto dall’avviso di convocazione pubblicato in data 10 luglio 2021

By | Luglio 23, 2021

Si riportano di seguito i testi di quanto i soci di seguito elencati hanno trasmesso come domande pre-assembleari, pervenute nei termini, sulle materie all’ordine del giorno dell’Assemblea dei soci della Banca di Credito Cooperativo Irpina s.c. in liquidazione, come da avviso di convocazione del 10 luglio 2021. La responsabilità delle asserzioni e delle opinioni espresse resta dei rispettivi autori.

Codice Socio 2670

Come mai nell’ordine del giorno si indica solo l’approvazione bilanci dal 2016 al 2020 senza indicare quello che sta più a cuore di noi soci; quanto rimane del rimborso delle quote sociali?

Con riferimento alla mancata indicazione nell’avviso indicazione della percentuale di rimborso ai soci delle quote di partecipazione, si fa presente che detta percentuale non può essere oggetto dell’avviso, atteso che essa è il risultato del bilancio finale di liquidazione, che verrà depositato nelle forme di legge successivamente e condizionatamente all’approvazione dei bilanci d’esercizio. Ad ogni buon conto, l’informazione richiesta è indicata nella “relazione” di accompagnamento ai bilanci (redatta in modo identico per tutti e cinque), nella quale – dopo aver riportato nel dettaglio le ragioni sopravvenute rispetto alle previsioni formulate dall’ex commissario straordinario dott. Alessandro Ruggeri, che hanno condotto alla significativa riduzione dell’attivo residuo rispetto alle previsioni originarie – viene indicata “una percentuale di riparto per ciascun socio pari a circa il 24% del valore nominale delle quote, cui si aggiungerebbe l’ulteriore eventuale somma che incasserete come prezzo aggiuntivo pari al 20% di quanto recuperato in esecuzione della sentenza di condanna (“earn-out”) in caso di esito positivo del giudizio di responsabilità avviato nei confronti degli ex esponenti della banca, cui si è fatto sopra cenno”.

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Codice Socio 271

La principale posta attiva della liquidazione, ovvero il credito di D.T.A. è passata da circa 9.200.000,00 € 
così come indicato nel bilancio finale dell’amministrazione controllata, approvato da Banca d’Italia ad € 7.344.716,00 e questo senza spiegazione alcuna, anche da parte dell’attuale collegio sindacale già organico nell’amministrazione controllata.

Con riferimento all’importo complessivo del credito derivante dalla conversione delle D.T.A., si evidenzia, come dettagliatamente esplicitato nella “relazione” di accompagnamento ai bilanci (redatta in modo identico per tutti e cinque), l’importo pari a € 9.200.000,00 era indicato nel “progetto” di bilancio finale dell’amministrazione straordinaria redatto dal dott. Alessandro Ruggeri. Diversamente, dal bilancio finale dell’amministrazione straordinaria così come approvato dalla Banca d’Italia sono invece emersi crediti per imposte anticipate (DTA) per il minore importo di € 7.344.716,86.

Nell’assemblea del 23/11/2018 Ella fece promessa formale ai soci, con l’assenso del collegio sindacale, che gli stessi avrebbero ricevuto dalla liquidazione poco più del 50% del valore nominale delle loro quote. Questo perchè c’era una concreta possibilità di cedere il credito dei D.T.A. a un pool di banche di credito cooperativo regionali. Affermò altresì, che entro il gennaio 2019 avrebbe indetto una nuova e risolutiva assemblea. 

Quanto alle indicazioni fornite nel corso dell’assemblea del 23 novembre 2018, non si è trattato di “promesse”, ma di previsioni formulate sulla scorta dei dati disponibili al momento della convocazione dell’adunanza: dati che avrebbero potuto rimanere tali, ove si fossero concretizzate una serie di circostanze, prime fra tutte (a) l’approvazione dei bilanci portati all’attenzione dell’assemblea; (b) l’acquisizione delle D.T.A. da parte delle BCC, secondo le modalità indicate dalla Federazione Campana e da FGI. Nessuna di tali ipotesi si è poi concretizzata, poiché: (a) l’assemblea non approvò i bilanci; (b) la Federazione Campana e il FGI non sono riusciti a raccogliere disponibilità sufficienti all’acquisto delle DTA. Da qui è seguita una lunga trattativa con la Bcc di Flumeri, che si è allungata anche per la necessità di sottoporre ulteriori interpelli all’AdE, come dettagliatamente descritto nella relazione di accompagnamento ai bilanci. Non a caso, avendo raggiunto un accordo con la Flumeri solo a giugno di quest’anno – accordo la cui conclusione è tuttavia subordinata all’approvazione dei bilanci 2016-2017-2018-2019-2020 – si è immediatamente proceduto a convocare l’assemblea del 28 luglio p.v. Su tutte tali vicende non c’è stato affatto, dopo l’assemblea del 2018, un “silenzio assoluto”, ma delle vicende rilevanti che via via accadevano si è dato conto periodicamente nel sito internet della società.

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Codice Socio 1554

In una nota del 21/01/2016 si affermava che BCC Flumeri rileva Banca Irpina: salvi conti e bond- Dove è finito questo impegno.

In ordine alla richiesta relativa all’acquisizione della Bcc Irpina da parte della Bcc Flumeri, si evidenzia che con atto stipulato il 21 gennaio 2016 la Bcc Irpina ha ceduto alla Bcc Flumeri le attività e passività relative all’azienda bancaria, ad eccezione di quanto espressamente previsto nell’art. 2, comma 4 del medesimo atto che è stato regolarmente depositato nel registro delle imprese.

Le ritenute dell’1,50% applicate, che ammontano a circa un milione di euro, dovrebbero applicarsi su bilanci consolidati e non ipotetici.

Quanto alla richiesta di precisazione in ordine alle “ritenute dell’1,5% applicate”, non comprendendo a quale ritenute si riferisce, non è possibile dar seguito alla Sua domanda.

Nelle varie note allegate al bilancio non si fa cenno alla risoluzione n. 44 del 28/06/2021 D.L. 73/2021 – Trasformazione di DTA in crediti-

Avendo riguardo alla risoluzione n. 44/E del 28 giugno 2021, si precisa che in essa l’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti in ordine alla fruizione del nuovo regime di trasformazione delle D.T.A. introdotto dall’art. 55. DL n. 18/2020 (c.d. Decreto Cura Italia), al fine di agevolare la cessione dei crediti deteriorati. In particolare, cedendo detti crediti entro il 31 dicembre 2021, la società cedente potrà trasformare in crediti di imposta le DTA, anche nell’ipotesi in cui queste ultime non siano iscritte in bilancio. Si tratta pertanto di fattispecie che esula da quella concernente la Bcc Irpina, atteso che nel “nostro” caso, come dettagliatamente illustrato nella “relazione” di accompagnamento ai progetti di bilancio (redatta in modo identico per tutti e cinque), i presupposti per la trasformazione delle DTA in credito d’imposta sono stati (1) l’approvazione del bilancio dell’amministrazione straordinaria da parte dell’Autorità di Vigilanza, intervenuta con provvedimento della Banca d’Italia in data 22 dicembre 2017, con cui sono state convertite D.T.A. per un importo pari a Euro 5.521.127,00; (2) il deposito del bilancio finale di liquidazione, a seguito del quale si potrà procedere alla richiesta di conversione della restante parte per un importo pari a Euro 1.823.589,86.

Spero che non si dia per scontato la bocciatura del bilancio in una previsione di rimborso quote al 24%. Grazie alla scarsa intelligenza di alcuni soci che nell’assemblea di approvazione dei bilanci 2016-2017 non si accettò una proposta di rimborso quote al 50%. Che prospettive ci sono se non si approvano i bilanci.

in caso di mancata approvazione dei bilanci, si avrebbe il mancato avveramento di una delle condizioni cui è subordinata l’efficacia dell’accordo con la BCC di Flumeri, sicché verrebbe meno la possibilità di incassare il valore delle DTA mediante cessione del relativo credito d’imposta. Rimarrebbe pertanto solo la strada dell’istanza di rimborso all’Erario, ma il rimborso avverrebbe con tempi così dilatati che il pagamento dei canoni annuali (necessari per la conservazione del credito) finirebbe per assorbire interamente ogni residuo valore.